Aprile 2024 – Rifiuti verticali di Alessandro Gogna, Mario Pinoli.

Rifiuti verticali è una raccolta di scritti, comunicati stampa, articoli di giornale, manifesti e documenti programmatici sul tema dell’inquinamento dei monti provocato dal loro sfruttamento per fini sportivi e ludici ad opera degli esseri umani.

Gli autori ripercorrono le tappe che hanno portato alla nascita dell’associazione ambientalista Mountain Wilderness e ripropongono racconti e articoli relativi alle prime iniziative di protesta. Tra queste ricordiamo quella che destò maggior scalpore, ossia l’affissione di un grande manifesto sulla funivia che collega Punta Helbronner e l’Aiguille du Midi riportante la scritta “Mountain Wilderness NON à la télécabine de la Vallée Blanche”. Era l’agosto del 1988 e protagonisti di questa provocatoria azione simbolica molto dibattuta furono niente meno che Messner e Gogna in prima linea, supportati da altri famosi alpinisti del calibro di Gabarrou e Piola.

Un altro tema approfondito nel libro è quello dell’inquinamento prodotto dalle spedizioni in Himalaya e dell’impegno profuso da Mountain Wilderness per incoraggiare il cambio di approccio tra gli alpinisti: i rifiuti non devono più essere visti come lo sgradevole ma inevitabile effetto collaterale dell’attività alpinistica, in una visione fatalistica ed egoistica altamente diffusa, ma ogni frequentatore delle terre alte deve essere responsabilizzato e contribuire a lasciare intatto il paesaggio di cui ha potuto godere. La proposta veramente innovativa era quella di affiancare al cambio di approccio materiale anche quello linguistico, iniziando a parlare di spedizioni pulite, espressione da utilizzare ogni qual volta non si è lasciato niente sulle montagne né al campo base, in contrapposizione quindi con le spedizioni inquinanti che non hanno operato nel rispetto di questa regola. Purtroppo a distanza di 12 anni dalla pubblicazione di questo libro, sebbene la gestione dei rifiuti in Himalaya sia migliorata rispetto ad allora, ancora non la si può definire risolta.  

Infine, viene riportata una parte relativa alle ricerche svolte verso la fine degli anni 90 sullo stato di inquinamento dei ghiacciai, anche quelli a noi vicini di Punta Indren e del Plateau Rosa, contaminati in particolare dai numerosi residui dell’industria dello sci.

La lettura di queste pagine alterna tratti che portano a disperare circa la possibilità di trovare una soluzione al difficile tema dei rifiuti e dell’inquinamento ambientale, ad altri in cui si intravedono degli spiragli di luce.

Noi vogliamo lasciarvi in compagnia di questa profonda citazione riportata nel libro, affinché possa servirvi da sentiero nel vostro andar per monti, piccoli o grandi che siano: “La terra non appartiene all’uomo. È l’uomo che appartiene alla terra” (capo indiano Seattle).


**Vi ricordiamo che il prestito dei libri presenti in sezione è accessibile a tutti i soci in regola con il tesseramento, presentandosi in sede i giovedì non festivi negli orari di apertura (20.30-22.00).**